“Il ministro forse crede ancora di essere il presidente della Lega Coop. Non si spiegherebbero altrimenti le bordate che, in barba alla legge e alle sentenze dei tribunali, continua a sferrare contro le società cooperative colpevoli solo di non aderire alla grande Alleanza formata da Lega, Confcooperative e Agci”. Così il Segretario Generale della FAST/Confsal, Pietro Serbassi, il Presidente di URITAXI, Loreno Bittarelli e il Presidente UNCI, Pasquale Amico, commentano l’ultima iniziativa della Direzione Generale Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che in una comunicazione ufficiale inviata ai sindacati Confederali sui contratti del settore taxi ha di fatto dichiarato l’illegittimità del Ccnl siglato tra la FAST/Confsal e URITAXI con UNCI, applicato dalle società aderenti all’UNCI, sostenendo che quest’ultima non avrebbe i requisiti previsti dalla legge 2007 sulla rappresentanza.
“Il ministero finge di non sapere che diverse sentenze del tribunale del lavoro, l’ultima dello scorso aprile, hanno sancito in maniera inequivocabile la validità del Ccnl Unci-Confsal, ribadendo che i requisiti previsti nel decreto milleproroghe del 2007, convertito nella legge 31/2008, sono assolutamente rispettati. L’orientamento del ministero, che mente sapendo di mentire, rientra in una strategia ben precisa che va avanti da anni e che mira ad azzoppare tutti i soggetti che possono dare fastidio, in termini di concorrenza sul mercato, all’Alleanza delle Cooperative e ai loro sindacati di riferimento Cgil, Cisl e Uil. Stupisce che l’ultimo colpo arrivi proprio da Poletti, che, proprio a causa del suo passato, avrebbe dovuto dare prova di maggiore imparzialità per fugare ogni dubbio di possibile conflitto di interessi. E stupisce che il colpo basso arrivi sui taxi, che già stanno vivendo un periodo di turbolenta riorganizzazione”.
“Se il ministero non tornerà sui suoi passi – concludono il Segretario Generale della FAST/Confsal, Pietro Serbassi, il Presidente di URITAXI, Loreno Bittarelli e il Presidente UNCI, Pasquale Amico – saremo di nuovo costretti a ricorrere alla giustizia ordinaria per vedere rispettati i nostri diritti garantiti dalla Legge e dalla Costituzione. L’inaccettabile intervento con cui Poletti sta cercando di delegittimare un regolare Ccnl, infatti, oltre a danneggiare la rappresentanza sindacale, potrebbe anche avere conseguenze gravissime su decine di migliaia di posti di lavoro”.